La maggior attenzione nei confronti del benessere animale, unitamente all’applicazione di protocolli diagnostici e terapeutici sempre più accurati, ha portato ad un prolungamento della vita media degli animali da compagnia. Il medico veterinario è quindi sempre più coinvolto nella gestione di animali aventi un denominatore comune: essere affetti da patologie croniche o finanche terminali in cui, a fronte della volontà del proprietario di continuare la terapia, non è possibile ottenere la guarigione e la qualità di vita dell’animale e del proprietario è inevitabilmente compromessa. Di conseguenza, anche in medicina veterinaria si sta delineando un interesse nei confronti delle c.d. cure palliative e dei programmi di hospice, che vanno idealmente a colmare il gap tra la prosecuzione delle terapie e la loro interruzione, in quanto riconoscono come linea guida fondamentale l’assunto “la morte non deve mai essere anticipata o posticipata”. In tali tipologie di cure il controllo del dolore dell’animale, così come il supporto emotivo del proprietario, assumono un ruolo essenziale.