Il cane moderno comprende quasi 400 razze diverse, selezionate nei secoli per esaltare le loro attitudini e le caratteristiche fisiche. Questo intervento dell’uomo ha plasmato l’anatomia e la fisiologia dei cani, portando anche ad avere, in alcuni casi, delle sostanziali differenze in vari parametri clinico-patologici. Il gruppo di cani più studiati da questo punto di vista è senza dubbio quello dei “sighthounds” o levrieri, animali selezionati per la caccia a vista e la corsa su lunghe distanze. Tra le caratteristiche clinico-patologiche comuni a diverse razze appartenenti a questo gruppo, vi sono i parametri eritrocitari più alti, come ematocrito (HCT), emoglobina (HGB), volume corpuscolare medio (MCV) e concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC), per permettere una migliore performance atletica, oltre a livelli maggiori di creatinina, dati dalle notevoli masse muscolari. Allo stesso modo, la tendenza ad avere livelli di proteine totali e globuline minori rispetto a quelli di altre razze aiuterebbe a bilanciare l’ematocrito elevato ed eviterebbe un’eccessiva viscosità del sangue. Peculiarità clinico-patologiche sono state riscontrate anche in altre razze, come la macrotrombocitopenia asintomatica nei Cavalier King Charles Spaniel, Norfolk e Cairn Terrier. Appropriati intervalli di riferimento specifici per razze, o gruppi di razze,
sono perciò uno strumento essenziale per una corretta diagnosi e gestione di molteplici situazioni patologiche.