La malattia mitralica cronica è la patologia cardiaca acquisita più comune nel cane. L’aspettativa di vita dei nostri pazienti sta progressivamente aumentando e l’anestesista veterinario si trova sempre più frequentemente a dover gestire soggetti cardiopatici che devono affrontare procedure diagnostiche o chirurgiche complesse. L’esame ecocardiografico è uno strumento che permette in modo non invasivo di analizzare l’emodinamica e di evidenziare e quantificare eventuali alterazioni cardiostrutturali. L’obiettivo dell’anestesista è quello di mantenere un’adeguata portata cardiaca durante l’intera procedura, pertanto la lettura del referto del cardiologo dovrebbe focalizzarsi su eventuali alterazioni della funzione sistolica, della funzione diastolica, delle pressioni del circolo polmonare, oltre a quelle del ritmo. Inoltre, l'aumento delle pressioni atriali sinistre incrementa il rischio di sviluppare complicanze, soprattutto nel postoperatorio. Un’adeguata interpretazione del referto fornisce all’anestesista gli strumenti per una corretta gestione del paziente mitralico e per un’adeguata scelta dei protocolli e dei monitoraggi durante l’anestesia.