Obiettivi - Valutare l'efficacia del benazepril sui segni clinici e sui parametri ecocardiografici nei gatti con miocardiopatia ipertrofica primaria (HCM, hypertrophic cardiomiopathy). Presupposti - Gli ACE-inibitori hanno effetti positivi nei pazienti umani con HCM e contribuiscono a ridurre l'ipertrofia miocardica. L'aggiunta di uno di questi agenti al trattamento standard della miocardiopatia ipertrofica nel gatto puÿ risultare utile. Metodi - Nel corso di un'indagine clinica aperta durata un anno e condotta presso 5 centri in Svizzera sono stati esaminati in totale 32 gatti con insufficienza cardiaca congestizia asintomatica o stabilizzata (di classe Ib, II o IIIa) secondo la classifica-zione ISACHC). Di questi gatti, 28 sono stati assegnati a uno dei seguenti due gruppi di trattamento: 1) sola terapia standard (ST) (n = 9), mediante somministrazione di una formulazione long-acting di diltiazem (6-9 mg/kg sid) e acido acetilsalicilico facoltativo (50 mg due volte alla settimana), oppure 2) la stessa ST pi¥ benazepril (0,33 - 0,75 mg/kg sid, n = 19). Risultati - I gatti trattati con benazepril hanno manifestato un calo statisticamente significativo (media ▒ SEM = 0,11 ▒ 0,03 mm/mese, p = 0,002) nello spessore della parete del ventricolo sinistro (LVWD) rispetto al valore basale, mentre nei gatti trattati con la sola ST non sono state osservate modificazioni (aumento di 0,02 ▒ 0,04 mm/mese, p = 0,66). Le differenze nel valore di LVWD fra i due gruppi hanno raggiunto un significato statistico (p = 0,02). I gatti trattati con benazepril hanno dimostrato un maggior miglioramento dei segni clinici (20-53%) rispetto a quelli trattati con la sola ST (0-20%), ma le differenze fra i due gruppi non sono state statisticamente significative (p > 0,1). Non sono state osservate fra i due gruppi differenze di spessore del setto interventricolare (IVSD) o del rapporto fra atrio sinistro e radice dell'aorta (LA/Ao). Conclusioni - Il benazepril ha determinato alcuni effetti positivi sui segni clinici e sul rimodellamento cardiaco nei gatti con HCM ed Å stato ben tollerato. Questi risultati, tuttavia, dovranno essere confermati attraverso altri studi controllati.