La malattia di Von Willebrand. II. Casistica personale nel cane allevato in Italia.

In questa seconda nota sulla malattia di von Willebrand (vWD), sono riportati i risultati di uno studio condotto nell'arco di 7 anni, che ha raccolto i casi spontanei di coagulopatia in cani di razza, sesso ed etê diversi. A questi soggetti, pervenuti direttamente o per consulto ai centri partecipanti all'indagine, Å stata dosata la quantitê del FvW antigene (FvW:Ag) mediante due differenti test ELISA. Una di queste metodiche (FvW- Z y m t e c ¿ ) Å giê stata ampiamente validata per l'impiego nella specie canina. L' altro test (Asserachrom vWF ¿ ) ha subito la procedura di validazione in questo lavoro, risultando parimenti idoneo per l'impiego nella specie canina (precisione media intrasaggio 2,51%, intersaggio 1,29%; linearitê media con regressione lineare di 0,982 e con regressione polinomiale di 0,999, accuratezza con regressione lineare 0,956). Sono stati considerati 157 cani di razze diverse (tra cui 50 Dobermann) che sono stati classificati in base alle risultanze derivanti da un profilo coagulativo comprendente il conteggio delle piastrine, il Tempo di Protrombina ed il Tempo di Tromboplastina Parziale attivato, oltre al dosaggio del FvW:Ag. Θ risultato che il 18,5% dei soggetti esaminati era affetto da vWD, mentre il 16,6% era eterozigote per il gene vWD oppure apparentemente sano (purtroppo non era possibile stabilire con esattezza la condizione genetica in questo gruppo di 'incerti') ed infine il 64,9% era esente da vWD. Nell'ambito della razza Dobermann, la percentuale di soggetti sicuramente affetti saliva al 36%, mentre gli 'incerti' (sani o portatori sani) erano il 24% e gli esenti da vWD il 40%. Questi dati sulla prevalenza nel Dobermann sono in accordo con quanto noto in letteratura in altre nazioni. In futuro sarê possibile identificare pi¥ correttamente i cd. 'incerti', che appaiono emostaticamente pressochÄ normali, distinguendoli in veri sani e portatori del gene vWD, grazie alla disponibilitê di una tecnologia diagnostica su DNA, che al momento Å solo limitata ad alcune razze, tra cui appunto quella del Dobermann.

Additional Info

  • Authors: Gavazza A., Lubas G., Caldin M., Furlanello T., Tambone C.
  • Authors note: FacoltÉ_ di Medicina Veterinaria, UniversitÉ_ di Pisa, Clinica Veterinaria Privata _▄_San Marco_▄¥, Agrolabo SPA
  • Year: 2002
  • Reference: Veterinaria, Anno 16, n. 3, Ottobre 2002
  • Pages: 9 - 23
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