EDITORIALE - L'anestesia e l'analgesia nel coniglio: l'importanza di una corretta interpretazione e gestione del dolore

Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti in merito all’anestesia del coniglio, ed oggi più che mai è necessario che i veterinari si misurino con le evidenze scientifiche, per una ottimale gestione anestesiologica, senza mai trascurare l’importanza dell’analgesia. Nel 1979, la IASP (International Association for the Study of Pain) ha coniato la definizione di dolore, descritta come “un’esperienza sensitiva ed emotiva spiacevole, associata ad un effettivo o potenziale danno tissutale o comunque descritta in rapporto a tale danno”. Tale  escrizione, oramai universalmente accettata, viene implementata nel 2018, introducendo il concetto di “dolore psicologico”, parametro non meno importante, da considerare attentamente durante la valutazione clinica del paziente.1 Sono stati introdotti diversi concetti atti ad inquadrare in modo più preciso il concetto di dolore: a) il dolore è un’esperienza personale, influenzata a vari livelli da fattori biologici, psicologici e sociali; b) il dolore e la nocicezione sono fenomeni differenti; c) il dolore non può essere dedotto solo dall’attività neurosensoriale; d) le persone apprendono il concetto di dolore attraverso le proprie esperienze di vita; e) il racconto di un’esperienza vissuta come dolorosa dovrebbe essere rispettato; f) sebbene il dolore abbia solitamente un ruolo adattativo, può tuttavia avere effetti negativi sulla funzionalità e il benessere sociale e psicologico; g) la descrizione verbale è solo uno dei numerosi modi per esprimere il dolore; h) l’incapacità di comunicare non nega la possibilità che un essere umano o un animale provino dolore.
Non deve stupire quindi come la terapia del dolore si stia evolvendo non solo in medicina umana, ma anche in medicina veterinaria, dove risulta essere ancora più complicata l’identificazione di uno stato di sofferenza (fisica e psicologica) in pazienti non verbalizzanti, di genere e specie molto diverse tra loro. È oramai noto come il coniglio “pet” sia considerato oggi un animale da compagnia al pari di cane e gatto e da molti anni numerose razze o incroci vengono allevati o riprodotti per tale scopo.2 Il Medico Veterinario non piò pertanto farsi trovare impreparato e deve costantemente aggiornarsi per una ottimale gestione medica dei lagomorfi, soprattutto in merito alla terapia analgesica.
Riconoscere il dolore nel coniglio risulta spesso complicato; segni caratteristici di algia possono essere rappresentati da alterazioni posturali o locomotorie, tensione della muscolatura addominale, sensorio abbattuto e respirazione accelerata.3 Purtroppo, ad oggi, in letteratura esistono pochi dati riguardo all’uso degli analgesici nel coniglio.
La maggior parte dei farmaci e dei dosaggi usati nella pratica clinica sono estrapolati da quelli utilizzati in altre specie e si basano sull’esperienza clinica del Medico Veterinario3.
Durante il post operatorio il dolore piò essere ridotto alleviando lo stress ed il discomfort con un’adeguata gestione post-operatoria. In caso di procedure chirurgiche, è di essenziale importanza assicurare un risveglio dall’anestesia in un luogo caldo e tranquillo.
Il medico veterinario può inoltre avvalersi di una analgesia multimodale, prevenendo l’attivazione della cascata del complemento e dell’acido arachidonico, precursore delle prostaglandine infiammatorie attraverso l’utilizzo di FANS (Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei) e
proseguire con una analgesia intra e post-operatoria attraverso l’utilizzo di farmaci oppioidi associati eventualmente all’uso di anestetici locali. Il blocco preventivo delle prostaglandine diminuisce l’insorgenza di aritmie, tachicardia, vasocostrizione, alterazioni dell’output
cardiaco.3 Il trattamento del dolore non deve trascurare quindi un’adeguata gestione dell’animale durante il ricovero e deve proseguire con un approccio farmacologico multimodale che combina l’utilizzo di FANS, farmaci oppioidi ed anestetici locali. Queste due review rappresentano un ottimo strumento per il veterinario per animali esotici e non convenzionali; le autrici hanno sapientemente saputo cucire scienza ed esperienza personale, per questo gli articoli suddetti hanno un valore prezioso per il Medico Veterinario che dovrebbe osservare
le indicazioni qui contenute per approcciare l’anestesia e l’analgesia del coniglio.

BIBLIOGRAFIA
1. Loeser JD, Treede RD. The Kyoto protocol of IASP basic pain Terminology. Pain 137: 473-477, 2008.
2. Dalle Zotte A, Ricci R, Sartori A, et al. Body morphometric development during growth and maturity of coloured dwarf rabbits available in the Italian market. World Rabbit Science 21: 227-233, 2013.
3. Barter L. Rabbit analgesia. Veterinary Clinics: Exotic Animal Practice14: 93-104, 2011.

Additional Info

  • Authors: Nardini G.
  • Authors note: Giordano Nardini, Med Vet, PhD, Dipl. ECZM (Herp)
  • Year: 2021
  • Reference: Veterinaria Year 35, n. 5, October 2021
  • Pages: 219 - 220
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