EDITORIALE - Enteropatia infiammatoria nel gatto: una malattia insidiosa

La gastro-enterologia felina negli ultimi 20 anni è stata oggetto di numerosi studi scientifici. La consapevolezza, sempre più diffusa, che il gatto non è un piccolo cane rende necessario puntualizzare ed approfondire quali siano le differenze nell’approccio diagnostico, terapeutico e prognostico tra queste due specie.
Il vomito, il dimagramento e la diarrea sono sintomi frustranti per il paziente, per il proprietario e, conseguentemente, per il veterinario. Nel gatto la sintomatologia può essere subdola ed aspecifica e la sua caratterizzazione può essere a volte difficoltosa. Gli stessi sintomi sono causati da malattie molto diverse, non solo gastro-enteriche; risulta quindi necessario impostare un iter diagnostico e poi terapeutico scrupoloso e mirato. Le enteropatie infiammatorie croniche sono un argomento ampio, complesso e frequentemente indagato dalla letteratura scientifica. Per questi motivi sono state scelte come oggetto di questa review. Inoltre, la consapevolezza, per certi versi rivoluzionaria, del ruolo centrale del microbiota per il corretto funzionamento dell’apparato gastro-enterico ha, negli ultimi 10 anni, arricchito molto la ricerca in
gastro-enterologia1,2. Il microbiota definisce l’insieme di organismi, principalmente batteri ma anche virus, protozoi, archea, miceti e lieviti, che vivono in stretto contatto con l’organismo animale in un rapporto simbiotico e mutualistico. La componente intestinale del microbiota è la più ampia sia dal punto di vista numerico che dimensionale e rappresenta a tutti gli effetti un nuovo organo dell’apparato digerente.
Il ruolo del microbiota coinvolge primariamente i settori: digestivo, metabolico, difensivo ed immunitario. La disbiosi del microbiota è considerata dalla maggior parte dei ricercatori un fattore fisiopatologico primario nelle patologie dell’apparato gastroenterico. Ad oggi non è completamente chiaro se la disbiosi sia un fattore causativo o una conseguenza della patologia infiammatoria intestinale o possa giocare entrambi i ruoli in tempi e modalità variabili. La ricerca si è molto concentrata su come identificare ed interpretare la disbiosi, soprattutto in medicina umana, e negli ultimi anni nel cane e nel gatto. Quest’area di ricerca e di approfondimento risulta di estremo interesse anche per il potenziale terapeutico che si attribuisce alla modulazione del microbiota. Le cosiddette “scienze omiche” (metagenomica, trascrittomica, proteomica e metabolomica) diventeranno sempre più rilevanti anche in medicina veterinaria, essendo ormai evidente che la disbiosi ed il microbiota vanno indagati da diversi punti di vista per sfruttarne al massimo il potenziale diagnostico e terapeutico3.
La struttura dell’articolo prevede una divisione in due parti: la prima dedicata al gatto giovane e la seconda dedicata al gatto adulto ed anziano. Il segnalamento riveste infatti un ruolo fondamentale nel determinare sia la probabilità di diagnosi che l’iter diagnostico e terapeutico. Nel gatto giovane con sintomi gastro-enterici cronici, ed in primis con diarrea, le diagnosi differenziali sono numerose e patologie molto diverse possono dare sintomatologia simile. In questi pazienti è necessario escludere le malattie infettive, parassitarie e le reazioni avverse al cibo4,5. Quest’ultima categoria di patologie infiammatorie risulta ampia e variegata comprendendo al suo interno sia le allergie vere basate su un meccanismo immunitario sia le reazioni avverse al cibo su base non immunologica Studi recenti hanno indagato la relazione tra dieta e microbiota aprendo nuove prospettive soprattutto dal punto di vista terapeutico e gestionale6,7. Nella prima parte della review verrà indagato inoltre il gatto giovane con colite cronica recidivante non dieta responsiva. Questi pazienti, nonostante le buone condizioni generali ed il normale accrescimento, rappresentano una sfida per il veterinario in ragione delle continue e frustranti recidive della diarrea.
Seppur non sia chiara la loro eziologia risulta fondamentale il ruolo della disbiosi in questi soggetti e, conseguentemente, anche la centralità della sua modulazione dal punto di vista terapeutico. A questo proposito verrà ribadito che l’antibiotico terapia non è consigliata in
questi soggetti ed in generale nei pazienti enteropatici cronici; nonostante possa indurre una temporanea risoluzione del sintomo. L’antibiotico è, presumibilmente, il più rilevante fattore disbiotico nei soggetti di giovane età ed è un fattore penalizzante il sistema digerente
anche nel gatto adulto ed anziano sia su medio che lungo periodo. Nella seconda parte della review verrà approfondito il corretto iter per differenziare nel gatto anziano il linfoma low grade dall’ enteropatia infiammatoria cronica, con l’obiettivo di sintetizzare in maniera
pratica ma rigorosa tutti i punti fondamentali dell’iter diagnostico e dell’approccio terapeutico8,9,10. In ultimo vorrei ringraziare i coautori di questa review che, oltre ad essere attenti lettori della bibliografia scientifica, sono anche quotidiani frequentatori della gastro-enterologia
clinica. Questo, secondo me, è stato un valore aggiunto rilevante per scegliere quali concetti evidenziare in questa review, cercando di non fare solo un elenco di articoli pubblicati.
Buona lettura a tutti.

BIBLIOGRAFIA
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3. Moon CD, Young W, Maclean PH et al. Metagenomic insights into the roles of Proteobacteria in the gastrointestinal microbiomes of healthy dogs and cats. Microbiologyopen 7(5):e00677, 2018.
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6. towski CF, Thomas DG, Young W et al. Addition of plant dietary fibre to a raw red meat high protein, high fat diet, alters the faecal bacteriome and organic acid profiles of the domestic cat (Felis catus). PLoS One 1;14(5):e0216072, 2019.
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9. Paulin MV, Couronné L, Beguin J, et al. Feline low-grade alimentary lymphoma: an emerging entity and a potential animal model for human disease. BMC Veterinary Research. 11;14(1):306, 2018.
10. Russell KJ, Beatty JA, Dhand N et al. Feline low-grade alimentary lymphoma: how common is it? Journal Feline Medicine and Surgery. 14(12):910-2, 2012.

Additional Info

  • Authors: Bottero E.
  • Authors note: Enrico Bottero Med Vet Cuneo
  • Year: 2023
  • Reference: Veterinaria Year 37, n. 2, April 2023
  • Pages: 51 - 52
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