EDITORIALE - La diagnostica per immagini dell'apparato genitale femminile: una sfida sempre aperta

L’utilizzo della diagnostica per immagini per indagare l’apparato genitale femminile dei piccoli animali parte da lontano. Le prime applicazioni della radiologia addominale sono state la diagnosi di gravidanza o le situazioni di distocia, in tempi in cui l’ecografia non era disponibile in Medicina Veterinaria.1,2 Proprio perché la radiologia rappresentava l’unica metodica diagnostica a disposizione, le pubblicazioni scientifiche di quell’epoca sono ricche di casistica, molto dettagliate e anche se la tecnologia è evoluta in questi anni, i rilievi radiografici descritti sono validi ancora oggi e tuttora riportati anche nelle ultime edizioni dei libri di radiologia. L’importante casistica dell’epoca derivava anche dal fatto che meno animali venivano sterilizzati o controllati precocemente, quindi le patologie venivano diagnosticate spesso in fase avanzata, con quadri radiografici anche drammatici.
Non meno interessante è stata l’applicazione dell’ecografia nell’apparato genitale femminile. Capite le enormi potenzialità di questa metodica, molti radiologi e clinici si sono applicati per iniziare ad indagare le fasi del ciclo ovarico, i cambiamenti durante la gravidanza e le malattie di ovaie e utero. 3,4 Ma è stata l’impressionante evoluzione tecnologica dell’ecografia che ha reso possibile, nelle ultime decadi, di ottenere una straordinaria quantità di dettagliate informazioni di molte strutture dell’apparato genitale femminile, anche delle più piccole come i follicoli ovarici e i corpi lutei, e di monitorarne i minimi cambiamenti, per esempio durante il periodo periovulatorio. Grazie anche al contributo di colleghi italiani, la letteratura veterinaria si è arricchita di numerosi studi scientifici in cui gli aspetti di imaging venivano combinati e correlati ai rilievi clinici e laboratoristici.5 Tutte queste risorse sono ora a nostra disposizione e l’obiettivo dei due articoli presentati in questo numero è stato quello di fornire una review completa di questi argomenti, per meglio capire come radiologia ed ecografia debbano essere integrate in situazioni fisiologiche come la gravidanza o in corso di patologie del tratto genitale.
Quindi, niente di nuovo? In realtà, non è così. Negli ultimi anni, la disponibilità delle attrezzature e le crescenti competenze dei Radiologi Veterinari hanno permesso di utilizzare sempre con maggiore frequenza la Tomografia Computerizzata anche per le patologie addominali. Senza sostituirsi alle tecniche diagnostiche tradizionali, la TC può essere estremamente utile nei casi più complessi per integrare e raffinare la diagnosi e talvolta consentire un miglior trattamento.
Conoscere le indicazioni, i vantaggi e i limiti di ciascuna metodica è essenziale per chi si approccia alla diagnostica per immagini.
Buona lettura

BIBLIOGRAFIA
1. Farrow CS - Clinical Review - Maternal-Fetal evaluation in suspected canine dystocia: a radiographic prospective. Canadian Veterinary Journal 19:24-26, 1978.
2. Farrow CS, Morgan JP, Story C. Late term fetal death in the dog: early radiographic diagnosis. Journal - American Veterinary Radiology Society 17: 11-17, 1976.
3. Bondestam S, Alitalo I, Karkkainen M. Real time ultrasound pregnancy diagnosis in the bitch. ournal of Small Animal Practice 24:145, 1983.
4. England GCW, Allen WE. Ultrasound imaging of the reproductive tract of the bitch. British Journal of Radiology 62:642, 1989.
5. Beccaglia M, Alonge S, Trovo C, et al. Determination of gestational time and prediction of parturition in dogs and cats: an update. Reproduction in Domestic Animals 51 (Suppl. 1): 12-17.

Additional Info

  • Authors: Rossi F.
  • Authors note: Federica Rossi Med Vet, SRV, Dipl ECVDI Anicura Clinica Veterinaria dell’Orologio
  • Year: 2023
  • Reference: Veterinaria Year 37, n. 5, October 2023
  • Pages: 189
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