EDITORIALE - Reazioni avverse al cibo nel cane: una patologia frequente, ma spesso dimenticata

Le reazioni avverse al cibo includono reazioni cutanee o gastrointestinali associateLe reazioni avverse al cibo includono reazioni cutanee o gastrointestinali associateall’ingestione di cibo o additivi alimentari. Tali reazioni comprendonointolleranze ed allergie. Sebbene dal punto di vista teorico tale distinzionesia semplice (allergia = reazione immunologica; intolleranza = assenza di una reazioneimmunologica), dal punto di vista clinico, tale differenziazione è estremamentedifficile. Infatti, clinicamente, il quadro si complica ulteriormente se si pensa all’abbondantesovrapposizione sintomatologica tra allergia alimentare e dermatiteatopica.1 Per tale motivo sono necessari studi non solo per identificare i meccanismipatogenetici di queste reazioni tutt’ora non chiari, ma anche per dare delle direttiveguida sulla diagnosi e trattamento di tali condizioni. A tal proposito le reviewdi questo numero di Veterinaria sono dedicate alle reazioni avverse al cibo nelcane. Nei lavori presentati viene trattato l’argomento in modo dettagliato partendodalla patogenesi, complessa e poco chiara, alla descrizione dei segni clinici e alladiagnostica disponibile evidenziando che, nonostante la patologia sia abbastanzafrequente (coinvolge fino al 30% dei cani con patologia allergica), poco si conoscesulla patogenesi dell’allergia alimentare canina. Durante la lettura di tali reviews sicomprende che quando si parla di reazioni avverse al cibo nel cane, a meno che nonsi tratti di patomeccanismi ben conosciuti di intolleranza (es, intolleranza al glutineo al lattosio, solfossidi nell’aglio, micotossine, tossine batteriche, ecc.) ci si riferiscea fenomeni allergici. È importante ricordare che in soggetti con allergie alimentarila reazione allergica può scaturire dall’ingestione di qualunque alimento oparte di esso inclusi supplementi, additivi, appetizzanti e conservanti. Inoltre, il trattametochimico o termico a cui tali alimenti vengono sottoposti può cambiare laconformazione chimica del composto innescando la risposta immunitaria (es, reazioneal prodotto crudo anziché cotto o digerito). Un altro aspetto importante daricordare è anche la conoscenza degli alimenti generalmente coinvolti in reazionialimentari. A tal proposito sono state pubblicate molte reviews in cui gli autori riassumonodati prelevati da altri studi individuali dimostrando come le proteine di naturaanimale (es, manzo, pollo, latte, prodotti caseari, ecc.) e meno frequentementedi natura vegetale (es, soia) siano più comunemente associate ad allergie alimentaricanine.2-4 Contrariamente all’uomo, reazioni ad arachidi o prodotti della pesca sonomolto meno frequenti nel cane.2-4Dal punto di vista patogenetico, l’allergia alimentare è molto complessa e, al momento,la patogenesi non è completamente conosciuta. La Dottoressa De Lucia, ponein evidenza come in soggetti allergici, la riduzione della tolleranza verso un alimentoed un difetto della barriera mucosale intestinale rappresentano i fattori principali associatiallo sviluppo dell’allergia alimentare.5-7 Ancora non completamente chiaro èAnno 31, n° 3, Giugno 2017132come l’ingestione di un alimento possa indurre sintomatologianon-associata a turbe intestinali (es, sintomicutanei). A tal proposito, nelle reviews di seguito, gli autoridescrivono chiaramente come i segni clinici delleallergie alimentari canine siano completamente aspecificie quasi totalmente sovrapponibili a quelli di altre allergie,vedi dermatite atopica o da contatto.1 In particolare,è fondamentale ricordare che, in molti soggettiallergici, la presenza di più di un’allergia è riscontroabbastanza comune. In altre parole, spesso succede chesoggetti atopici abbiano anche un’allergia alimentare el’ingestione di sostanze allergiche possa scatenare un peggioramentodei sintomi atopici.1 Tale concetto è statorecentemente riassunto nelle linee guida per la diagnosidella dermatite atopica canina a cui rimando per una trattazionepiù dettagliata.1 Nelle linee guida si ribadiscecome, dal punto di vista clinico, sia praticamente impossibiledistinguere tra queste due allergie. Nonostanteciò, nella pratica clinica, la distinzione tra tali allergie èpossibile in casi particolari. Casi del genere si riferisconoa soggetti con sintomatologia stagionale senza segni gastroenterici,per esempio, in cui è abbastanza semplicediscriminare tra dermatite atopica ed allergia alimentare.Purtroppo, tali casi sono la rarità e molto spesso la sintomatologiaè non-stagionale con assenza di turbe gastroenteriche.Quindi, la domanda risulta ovvia: comefacciamo a fare diagnosi di allergia alimentare nel cane?La review della Dottoressa Maina ci aiuta a risponderealla domanda in modo chiaro e dettagliato. Infatti, possiamoleggere come la diagnosi di allergia alimentare caninasi basa sull’istaurazione di una dieta privativa restrittivaa base di alimenti predigeriti (idrolizzati) o nuoviper il soggetto in esame (diete con nuove fonti proteiche).Tale test diagnostico, dieta privativa, è rimastoinvariato da decenni. Molti ricercatori hanno provatoa sviluppare metodiche di laboratorio che possano aggirarel’ostacolo della dieta privativa, ma fino ad ora senzaparticolare successo (alta percentuale di falsi positivi).In conclusione, l’allergia alimentare rappresenta la maggiorparte delle reazioni avverse al cibo nel cane. Nonostantesia abbastanza comune, poco si conosce sullapatogenesi di tale allergia. Dal punto di vista clinico,è molto simile ad altre allergie da cui deve esseredifferenziata effettuando una dieta privativa restrittiva.Tale test diagnostico rappresenta tutt’ora il goldstandard. La durata della dieta privativa è variabile maprevede un minimo di 6 settimane. Una volta raggiuntala risoluzione della sintomatologia clinica, il pazienteallergico va “provocato” utilizzando la dieta precedente.La reazione positiva entro 15 giorni dalla reistaurazionedella vecchia dieta conferma la presenza di un’allergiaalimentare. Infine, è doveroso ricordare l’importantesovrapposizione di più allergie nello stesso soggetto(es, dermatite atopica ed allergia alimentare, allergia alimentareed allergia al morso della pulce) e come talesituazione possa complicare il quadro diagnostico. Percui un iter allergico escludendo le varie patologie a sfondopruriginoso è doveroso.Suggerisco fortemente al veterinario clinico di leggerele reviews presenti in questo numero di Veterinaria. Sonosicuro che i colleghi clinici troveranno giovamento e arricchirannola loro conoscenza sulle allergie alimentarie reazioni avverse al cibo nel cane.

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Additional Info

  • Authors: Santoro D.
  • Authors note: Domenico Santoro - Med Vet, MS, DrSc, PhD Dipl. ECVD & ACVD University of Florida USA
  • Year: 2017
  • Reference: Veterinaria Year 31, n. 3, June 2017
  • Pages: 131 - 132
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