EDITORIALE - La medicina sportiva veterinaria nel cane atleta e da lavoro: traumatologia muscolare e disturbi comportamentali

Con grande entusiasmo ho accolto l’invito del prof. Fracassi a guidare la stesura di due articoli di review dedicati alla Medicina Sportiva del cane atleta e da lavoro, poiché si tratta senza dubbio di una branca emergente della medicina veterinaria, che sta ricevendo una costante e crescente attenzione da parte delle diverse figure professionali coinvolte nella preparazione atletica del cane. Il medico veterinario può e deve assolvere un ruolo di primo piano all’interno del mondo sportivo e sociale che ruota intorno al cane atleta riconoscendone specifiche esigenze di training e di alimentazione.
Analogamente ad altri percorsi specialistici internazionali, ad oggi rappresentati in medicina veterinaria prevalentemente dai College, anche la medicina sportiva viene ufficialmente riconosciuta con la nascita negli USA dell’American College of Veterinary Sports Medicine and Rehabilitation (ACVSMR)1. Lo scopo del College è quello di creare un percorso formativo e una rete di specialisti Diplomati, che rivolgano la loro attenzione clinica e scientifica alle specifiche esigenze degli animali impegnati in ambito sportivo, lavorativo e sociale, nonché di tutti i soggetti che necessitano di un percorso riabilitativo/fisioterapico. Con le stesse finalità è poi nato nel 2017 l’European College of Veterinary Sports Medicine and Rehabilitation (ECVSMR)2, che vede impegnati professionisti veterinari che operano sul territorio europeo e che ha recentemente realizzato il primo meeting ufficiale a Ghent (Belgio) (19-21 settembre 2019).
Gli obiettivi comuni della Medicina Sportiva e Riabilitativa Veterinaria, oggi ampiamente riconosciuti anche nell’ambito di società specialistiche a livello nazionale, possono essere così sintetizzati:
- Assistenza professionale specialistica nel campo della medicina veterinaria dello sport e della riabilitazione.
- Continuing education mirate nei confronti delle diverse figure che operano in campo sportivo canino: medici veterinari, addestratori, allevatori, proprietari e gestori di animali domestici atleti e da lavoro.
Le discipline che coinvolgono trasversalmente e specificatamente il campo della medicina sportiva sono molteplici e non è stato facile individuare gli argomenti su cui focalizzare le successive due review. Il cane atleta e il cane “da lavoro” presentano spesso aspetti gestionali comuni durante le loro attività e dunque possono incorrere in disturbi comportamentali e patologie muscolo-scheletriche traumatiche simili.
Su questa base di partenza, e confrontandomi con il collega e amico, dott. Lorenzo Tidu, specialista che opera in campo etologico sui cani da lavoro nelle Forze Armate, ho ritenuto quindi utile affrontare questi due argomenti, che concorrono in pari misura al benessere fisico dell’animale atleta e al corretto raggiungimento di elevate prestazioni agonistiche. Infatti, il riconoscimento precoce di un trauma muscolare, soprattutto se di forma lieve, consentirà di evitare che il soggetto atleta venga sottoposto ad attività potenzialmente in grado di aggravare la patologia e limiterà di conseguenza un eccessivo prolungamento del periodo di sospensione dell’allenamento 3,4.
Allo stesso modo, la correzione di errori gestionali e procedurali in fase di formazione, eviterà l’instaurarsi di stereotipie e/o disturbi comportamentali, che possono limitare l’utilità del soggetto fino a richiederne la precoce rimozione dall’incarico di lavoro 5,6,7.
Mi auguro dunque che le review presentate possano rappresentare per il lettore uno stimolo adeguato ad un approccio sano ed equilibrato al concetto di sport e lavoro nel cane.
Buona lettura!

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
1. Sito Ufficiale dell’American College of Veterinary Sports Medicine and Rehabilitation: http://www.vsmr.org/
2. Sito ufficiale dell’European College of Veterinary Sports Medicine and Rehabilitation: https://www.ecvsmr.org/
3. Cullen KL, Dickey JP, Bent LR, et al. Survey-based analysis of risk factors for injury among dogs participating in agility training and competition events. Journal of the American Veterinary Medical Association
243:1019-24, 2013.
4. Cullen KL, Dickey JP, Bent LR, et al. Internet-based survey of the nature and perceived causes of injury to dogs participating in agility training and competition events. Journal of the American Veterinary Medical
Association, 243: 1010-1018, 2013.
5. Hiby EF, Rooney NJ, Bradshaw JWS. Dog training methods: their use, effectiveness and interaction with behavior and welfare. Animal Welfare 13:63-69, 2004.
6. Zilocchi M, Tagliavini Z, Cianni E, et al. Effects of physical activity on dog behavior. Dog Behavior 2:9-14, 2016.
7. Burghardt WFJr. Behavioral considerations in the management of working dogs. Veterinary Clinics of North America: Small Animal Practice 33:417-446, 2003.

Additional Info

  • Authors: Spinella G.
  • Authors note: Giuseppe Spinella Med Vet, PhD, Dipl. ACVSMR, Dipl. ECVSMR, Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie (DIMEVET), Università Alma Mater Studiorum di Bologna
  • Year: 2020
  • Reference: Veterinaria Year 34, n. 1, February 2020
  • Pages: 5 - 6
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