PRESENTAZIONE CLINICA
Un gatto comune Europeo, maschio castrato di 12 anni, viene riferito per la presenza di segni di cecità riscontrata da circa una settimana: il proprietario, infatti, riferisce difficoltà ad evitare gli ostacoli, riluttanza al movimento e pupille dilatate anche alla luce. Il paziente vive prevalentemente indoor con accesso all’esterno, diventato però occasionale negli ultimi mesi, è alimentato con cibo industriale e convive con altri due gatti; è stato sottoposto a vaccinazione fino all’età di due anni e non ha ricevuto terapie antibiotiche né antiparassitarie negli ultimi 10 anni. In attesa del consulto oculistico, il veterinario curante effettua una visita generale, un esame ematobiochimico completo e il test rapido FIV-FeLV che risultano essere nella norma. Alla visita è presente bilateralmente midriasi scarsamente responsiva a stimolazione luminosa (Figura 1), riflesso pupillare diretto e consensuale rallentato ed incompleto, assenza alla risposta alla minaccia e al riflesso dell’abbagliamento; il riflesso pupillare cromatico valutato con Iris-Vet-Melan-100© è negativo con luce rossa e positivo con luce blu in entrambi gli occhi. La cornea non presenta alterazioni, è presente cataratta incipiente posteriore bilaterale e la pressione intraoculare misurata con tonometria a rimbalzo (TonoVet©) risulta essere nella norma.
DOMANDE
1) In base ai dati anamnestici e ai riscontri clinici quali sono le possibili diagnosi differenziali in questo caso?
2) Quali sono gli esami complementari indicati per formulare la diagnosi?
3) Quale è il protocollo terapeutico d’elezione