EDITORIALE - Peritonite infettiva felina: una sfida diagnostica e terapeutica

PERITONITE INFETTIVA FELINA: UNA SFIDA DIAGNOSTICA E TERAPEUTICA
Nonostante negli ultimi anni siano stati fatti molti progressi nella ricerca sulla peritonite infettiva felina (feline infectious peritonitis o FIP) questa malattia viene ancora considerata una sfida diagnostica da parte del veterinario. Da un lato la difficoltà nella diagnosi e gestione dei gatti con FIP è aumentata dal fatto che contrariamente al passato, sono sempre più frequenti le presentazioni atipiche di FIP sia in termini di segnalamento (si riscontrano sempre più spesso casi di FIP in gatti adulti-anziani, mentre fino a poco tempo fa veniva considerata una malattia riscontrabile quasi esclusivamente nel cucciolo) sia in termini di presentazione clinica, con una tendenza all’aumento delle forme non essudative.1

Nonostante queste diverse presentazioni, in realtà, la diagnosi può essere facilmente alla portata del clinico, almeno nella sua forma essudativa (o umida), per la quale sono ad oggi disponibili numerosi test eseguibili sul versamento che consentono di raggiungere la diagnosi con un livello quasi assoluto di probabilità soprattutto se considerati alla luce dei dati clinici e dei riscontri ematici.2-4

Più difficile, ma non impossibile, la diagnosi delle forme non effusive, che comunque può essere raggiunta ancora una volta combinando i risultati dei diversi test, inclusi, dove possibile, gli esami citologici ed istologici di organi caratterizzati da lesioni evidenziate con diagnostica per immagini.2-4

In entrambi i casi i sospetti diagnostici possono essere supportati dai test molecolari, che, sebbene non siano in grado di identificare le mutazioni sicuramente responsabili di malattia, sono dotate di un alto valore predittivo positivo e, in caso di risultato positivo fungono da test di conferma. Al contrario, un risultato negativo della PCR non esclude la presenza di malattia e pertanto è importante integrare tra loro tutti i risultati degli altri test seguendo un approccio diagnostico standardizzato.2

La standardizzazione degli approcci diagnostici diventa ancora più importante alla luce della potenziale disponibilità di trattamenti efficaci per la FIP. Negli ultimi tempi, infatti, la ricerca nel campo del trattamento delle coronavirosi ha fatto enormi passi avanti, anche in conseguenza delle conoscenze acquisite nell’uomo sul trattamento delle forme cliniche rilevate nelle forme di COVID-19. Purtroppo, però le molecole che hanno mostrato maggiore efficacia in vitro e in vivo nei confronti della FIP non sono registrate in Europa e in Italia e non possono essere quindi utilizzate nella pratica clinica. Questo da un lato rappresenta un problema etico per il veterinario, che non può utilizzare un farmaco descritto come salva vita dai pochi studi disponibili descrivono come un salva vita, e dall’altro non ha permesso di valutare con completezza i potenziali vantaggi e limitazioni dei trattamenti, che ad oggi sono effettuati soprattutto in modo illegale, con prodotti di cui non si hanno informazioni dettagliate, e che vengono gestite spesso non da veterinari, che non sono quindi in grado di valutare eventuali complicazioni legate al trattamento.1,5

Veterinaria ha pensato di dedicare due review alla FIP: la prima è dedicata alla diagnosi, con lo scopo di fornire le informazioni più aggiornate per giungere con la più elevata probabilità possibile ad una diagnosi di FIP prima di prendere qualsiasi decisione sul destino del gatto; la seconda (in pubblicazione sul prossimo numero) è dedicata alla terapia, e parte dalla descrizione delle terapie storicamente utilizzate per migliorare la qualità di vita dei gatti con FIP, per poi riassumere le informazioni ad oggi pubblicate sui nuovi farmaci antivirali e le raccomandazioni elaborate nelle linee guida internazionali sui protocolli di trattamento e sugli accorgimenti da seguire per ottenere la massima efficacia e monitorare la risposta alla terapia, auspicando che la situazione possa risolversi in tempi brevi, e che possa essere autorizzato il trattamento di gatti con FIP anche in Italia.

BIBLIOGRAFIA
1. Tasker S, Addie DD, Egberink H, et al. Feline Infectious Peritonitis: European Advisory Board on Cat Diseases Guidelines. Viruses Aug 31;15(9):1847. doi: 10.3390/v15091847, 2023.
2. Felten S, Hartmann K. Diagnosis of Feline Infectious Peritonitis: A Review of the Current Literature. Viruses Nov 15;11(11):1068. doi: 10.3390/v11111068, 2019.
3. Kennedy MA. Feline Infectious Peritonitis: Update on Pathogenesis, Diagnostics, and Treatment. Veterinary Clinics of North America: Small Animal Practice Sep;50(5):1001-1011. doi: 10.1016/j.cvsm.2020.05.002, 2020.
4. Thayer V, Gogolski S, Felten S, et al. 2022 AAFP/EveryCat Feline Infectious Peritonitis Diagnosis Guidelines. Journal of Feline Medicine & Surgery. Sep;24(9):905-933. doi: 10.1177/1098612X221118761, 2022.
5. Taylor SS, Coggins S, Barker EN, et al. Retrospective study and outcome of 307 cats with feline infectious peritonitis treated with legally sourced veterinary compounded preparations of remdesivir and GS- 441524 (2020-2022). Journal of Feline Medicine & Surgery Sep;25(9):1098612X231194460. doi: 10.1177/1098612X231194460, 2023.

Additional Info

  • Authors: Paltrinieri S.
  • Authors note: Paltrinieri S., Med Vet, PhD, Dipl ECVCP
  • Year: 2025
  • Reference: Veterinaria Year 39, n. 2, April 2025
  • Pages: 67 - 68
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